Sicurezza informatica e cyber security per le aziende. Non un costo ma un investimento.
In questo breve approfondimento affronteremo le tre principali ragioni di cui tener conto quando si parla di cyber security per Le PMI.
Gli investimenti in misure di protezione informatica avanzata vengono spesso percepiti dalle aziende medie e piccole, come costosi e spesso inadatti alla loro struttura. Un pensiero comune ma del tutto errato.
1. Le PMI, il principale bersaglio degli hacker
Strano ma vero. Le PMI italiane sono uno dei principali target dei cyber criminali.
Prima di addentrarci nel merito della questione, è importante fermarsi a riflettere su un concetto chiave: la protezione dal rischio. Bisogna pensare ai pericoli informatici come ad un evento altamente probabile e che ‘ci attende dietro l’angolo ‘. Il punto della questione non è quindi ‘se accadrà ‘ ma piuttosto ‘quando accadrà ‘. L’ultima affermazione non deve spaventare ma deve essere un punto di riflessione per la valutazione di misure di cyber security preventive e proattive. L’elevata probabilità di subire un attacco informatico nasce dalla mancanza di sicurezza all’interno delle PMI. Non aver adottato strumenti per la protezione dell’infrastruttura apre le porte ad ogni tipo di pericolo e diventa il lascia passare per gli hacker, rendendo quindi le piccole e medie imprese il bersaglio ideale. Al contrario, le multinazionali, dotandosi di misure sicurezza sono ‘più complesse da bucare’.
2. Le piccole e medie imprese. La porta sul retro per ‘più grandi obiettivi’
Come abbiamo appena detto, le multinazionali sono particolarmente sensibili al topic della sicurezza informatica. Data la capacità di spesa e di destinazione di budget, comuni sono gli investimenti periodici in misure di protezione perimetrale e avanzata. Cosa collega allora le PMI con le multinazionali? Le aziende di grandi dimensioni, utilizzano comunemente, come fornitori di servizi aziende più piccole. Si pensi ad esempio, all’esternalizzazione di attività presso terzi. In questi casi PMI e grandi aziende scambiano fra loro dati e comunicazioni e diventa quindi semplice per il cyber criminale hackerare la piccola e media realtà, priva di misure informatiche di protezione, per poi utilizzarla come lascia passare per colpire la grande azienda ad essa collegata. Un esempio è quello di prendere possesso degli indirizzi mail ufficiali e delle figure apicali della PMI per indurre in errore, attraverso comunicazioni mail malevole, la grande azienda cliente. Quando ciò avviene, per la piccola impresa il danno non è solo economico ma anche reputazionale. In un mondo in cui la reputazione e la fiducia sono alla base di ogni business, garantire sicurezza del dato è imprescindibile per sé e per i propri clienti.
3. Sicurezza informatica e Cyber Security: i collaboratori, minaccia interna o scudo?
La prima cosa da valutare quando si è deciso di investire in misure di cyber security e che non può essere scollegato dal progetto di prevenzione e protezione è quello di formare i collaboratori. Istruire il team a riconoscere e prevenire le principali minacce è la base. É risaputo come l’elemento umano sia l’anello debole della catena della sicurezza IT; rafforzarlo e trasformarlo da minaccia è sentinella fa la differenza fra una minaccia di attacco fermata in tempo e una andata a buon segno. Un modo per far sì che quanto appena detto si verifichi è quello di istruire i collaboratori attraverso un corso di cyber awareness e di testarne poi le ‘capacità’ e skills acquisite attraverso la simulazione di una campagna di phishing.
Continua a seguirci per nuovi articoli e contenuti
Ti piacerebbe organizzare una campagna simulata di phishing? Con HS Security Advanced puoi farlo, contattaci senza impegno e ti illustreremo le possibilità
COMPILA IL FORM E VERRAI RICONTATTATO